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Specie bufalina, i vantaggi dell’iscrizione al Libro Genealogico

Piani di accoppiamento per incrementare longevità o produttività delle bufale in lattazione, inseminazione artificiale con seme sessato per tagliare i costi, vantaggi economici del rank per le aziende iscritte al Libro Genealogico e nuove prospettive per la filiera corta: sono questi i temi emersi ieri durante il convegno “La selezione genetica e la competitività dell’azienda bufalina” tenutosi  a Pastorano  nel quadro di Fiera Agricola e organizzato dall’Associazione nazionale allevatori specie bufalina (Anasb).

 

Angelo Coletta, direttore dell’Anasb, ha evidenziato alcuni dei vantaggi economici conseguenti all’iscrizione al Libro Genealogico della specie bufalina per gli allevatori. “La conoscenza della genalogia bufalina, che l’Anasb  implementa con la gestione del Libro Genealogico, consente ai nostri tecnici di pianificare gli accoppiamenti tra tori e bufale in produzione a seconda degli obiettivi di miglioramento della progenie che ogni allevamento si pone”.

Incroci ragionati consentono di avere un’altezza al tallone ideale per allungare la longevità in lattazione della nuova progenie bufalina, oppure la quantità di produzione di latte o la resa del latte in mozzarella. “Occorre aumentare la consapevolezza del valore dell’iscrizione al Libro Genealogico delle aziende zootecniche bufaline e non solo in vista dei traguardi ottenibili sulla progenie con il miglioramento genetico, ma anche per ottenere vantaggi economici immediati”, ha sottolineato Coletta.

Tra questi vi è l’utilizzo del rank di razza ai fini della valutazione economica della mandria, da parte di enti sia pubblici che privati. “Una mandria che ha un rank medio elevato migliora la sua possibilità di accesso al credito – ha spiegato Coletta – atteso che in base al valore in rank di ogni singolo capo è possibile ottenere una valutazione patrimoniale dell’intera mandria che sarà mediamente superiore al prezzo medio espresso attualmente dal mercato bufalino degli animali vivi.”

Un animale con una valutazione qualitativa di rank paria 95, ad esempio, vale 5.035 euro, poiché ogni singolo rank vale 53 euro. “Tale tipo di valutazione – ha concluso Coletta – consente anche di spuntare indennizzi maggiori, come nel caso di quelli corrisposti dalle province per i danni arrecati da animali selvatici”.

Ma la ricerca genetica ha applicazioni pratiche anche su altri versanti: il prevalente utilizzo delle mandrie bufaline nella filiera del latte, impone all’allevatore di selezionare in gran maggioranza capi di sesso femminile, una manovra fino ad oggi costosa. “Ma con l’utilizzo del seme sessato nella fecondazione artificiale, orientato a ottenere in prevalenza capi di sesso femminile, i costi si abbassano notevolmente – ha affermato Raffaele Ciaramella, veterinario libero professionista, che ha condotto uno studio di frontiera sull’argomento.  “Il successo della fecondazione assistita con seme sessato, su un campione di duemila bufale, ha registrato negli ultimi anni un successo di oltre il 50%”, ha sottolineato Ciaramella.

Il professor Luigi Zicarelli, docente al Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha invece trattenuto l’uditorio sui vantaggi economici ottenibili in allevamento somministrando alle lattifere foraggio fresco: “Si può arrivare a tagliare costi fino a 15mila euro per ogni cento capi allevati”. Zicarelli ha anche insistito sul vantaggio per gli allevatori bufalini della produzione in proprio della mozzarella “ma anche altri prodotti bufalini da filiera corta”, ha concluso.

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