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L’Italia cresce nel rapporto Qualivita Ismea

L’Italia è la regina dei prodotti certificati, ne conta 805 tra Dop, Igp e Stg (282 Food e 523 Wine) per un valore che ammonta a 13,4 miliardi, in crescita del 4% rispetto al 2013 e pari al 10% del fatturato totale dell’industria alimentare.

E’ quanto emerge dal rapporto Qualivita-Ismea sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole a denominazioni di origine che sottolinea anche la performance brillante delle indicazioni geografiche sui mercati esteri, con L’export che vale 7,1 miliardi di euro, in forte crescita sull’anno precedente (+8,2%) e pari al 21% all’ammontare complessivo delle esportazioni agroalimentari nazionali. L'Italia si è fatta valere nel panorama dei cibi a denominazione anche nel 2015 (+9 registrazioni), seguita dall'emergente Croazia e dal Portogallo (+8). Guardando alle singole regioni, svettano il Veneto e la Toscana con 90 prodotti, il Piemonte con 81, la Lombardia con 77 e l'Emilia Romagna con 73. Il rapporto sottolinea che non esiste un solo comune italiano "senza prodotti certificati". Per il comparto Food la provincia di Parma risulta il distretto con il maggior ritorno in termini economici (951 milioni), grazie al discreto numero di filiere Dop Igp (12) che insistono nel territorio, ma soprattutto all’entità del valore economico ad esse collegato (basti pensare al Parmigiano Reggiano Dop e Prosciutto di Parma Dop). Per il comparto Wine la provincia con maggior ritorno economico (341 milioni) è quella di Verona, in cui si contano 24 denominazioni Dop Igp, con prodotti dal grande peso in valore come il Prosecco Dop e il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco Dop). Il rapporto segnala infine che la produzione di vini di qualità in Italia è strutturalmente in crescita. La quantità certificata complessiva di quasi 23 milioni di ettolitri vale 7 miliardi di euro alla produzione, per un +5% su base annua. Le esportazioni di vino Dop Igp hanno raggiunto un valore complessivo di 4,3 miliardi di euro (+4%): negli ultimi cinque anni il valore all'export ha avuto incrementi complessivi di oltre il 30%, sia nel segmento delle Dop che delle Igp.

 

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